I disservizi dell’Asst di Paderno

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Il Corriere della Sera dell’ 8 marzo lancia l’allarme sullo stato dei pronto soccorso in Lombardia. L’Anaao , Associazione medici e dirigenti del servizio sanitario nazionale della Lombardia ha posto la questione all’attenzione dell’assessorato alla Sanità guidato da Giulio Gallera.

I Pronto soccorso «fuori legge , a causa del decreto ministeriale 70 del 2015 dell’ ex- ministro della Salute Beatrice Lorenzin, sarebbero 7 nel milanese:

LAnaao, per la prima volta, raffigura la situazione di Milano e dell’hinterland in una mappa dove viene rappresentato il numero di pazienti per ciascuno dei 33 Ps. Il risultato: sette non arrivano ai 20 mila pazienti l’anno. Sono quelli dell’Auxologico di piazzale Brescia e del Monzino (entrambi cardiologici), dell’ospedale Cantù di Abbiategrasso, della Multimedica di Sesto San Giovanni, dell’Istituto clinico Sant’Ambrogio di via Faravelli (che dal 2023 sarà, però, nell’area Expo dove si unirà all’ortopedico Galeazzi), del Centro traumatologico ortopedico (Cto) di via Bignami e della clinica San Carlo di Paderno Dugnano. È al limite l’ospedale ostetrico-ginecologico Macedonio Melloni. I dati con cui è stata scattata la fotografia arrivano dalle rilevazioni ufficiali di Regione Lombardia.”

L’Amministrazione comunale e il Consiglio comunale non hanno nulla da dire?

A ciò dobbiamo aggiungere che  lo stato dei servizi sanitari di Paderno Dugnano è particolarmente critico.

I disservizi sono ormai cronici: ambulatori lontani, lunghe liste d’attesa per le visite specialistiche, servizi domiciliari carenti, rette delle Residenze Sanitarie Assistenziali (case di riposo) troppo costose. Spesso non c’è scelta tra aspettare mesi e pagare il servizio privato, quest’ultimo addirittura presso strutture pubbliche.

Tre aspetti sono da considerare: La rete dei medici di famiglia si va impoverendo soprattutto in alcune frazioni; Il ruolo delle farmacie pubbliche (e di quelle private) è limitato a servizi minimali; I presidi sanitari e ospedalieri sono impoveriti.

Il Presidio Sanitario di via 2 Giugno risulta fortemente inadeguato, non solo strutturalmente, ma anche come polo di servizi sanitari pubblici.

  • I servizi amministrativi per la scelta / revoca del medico sono aperti tutte le mattine, ma solo un pomeriggio alla settimana (giovedì dalle 14.00 alle 16.00) provocando code e disagi. Inoltre a volte è chiuso e i cittadini si devono recare a Garbagnate Milanese. 
  • Solo il consultorio è aperto tutti i giorni.
  • Gli ambulatori presenti sono pochi (solo 7) e con orari ridottissimi.
  • Il personale è insufficiente per dare un giusto servizio ad una città di 46.000 abitanti.

 L’Amministrazione Comunale che cosa ha fatto in questi ultimi dieci anni?

E’ necessario riqualificare il Palazzo Sanità e potenziarlo con i servizi mancanti e soprattutto non farsi tentare da nuove operazioni immobiliari. Bisogna portare al tavolo comunale i responsabili della sanità della ASST della Provincia di Milano 1 e imporre una riqualificazione di tutti i servizi sanitari pubblici. Occorre aprire una vera e propria vertenza sanità per Paderno Dugnano.