Parco di via Gorizia Nessun ripensamento?

Mentre a Castellazzo di Bollate qualcuno pensa a valorizzare i Parchi, l’ Amministrazione pubblica di Paderno Dugnano pensa a distruggerli. Ora questa afferma, a scusante, che l’interesse pubblico (di distruggere il parco di via Gorizia) consiste nell’interesse pubblico di costruire il Parco del Seveso che per anni ha detestato e contestato. Quale credibilità ha un’Amministrazione che mette in contrapposizione un parco con l’altro? Come se fossero uno buono e l’altro cattivo.

L’idea di poter avere due parchi in una città densamente costruita è proprio così sbagliata?

Intanto ricordatevi che:

Martedì 8 Maggio ore 19,30 ci sarà lo scempio di Paderno

mentre

Sabato 12 maggio ore 9,30 ci sarà la valorizzazione del Parco Groane

Rho-Monza Mitigazioni a rischio?

S’ingarbuglia la vicenda delle mitigazioni ambientali della Rho-Monza. Chieste  a gran voce dal CIIRM e forse affossate dal Ministero che sembra voglia chiudere l’Osservatorio Ambientale preposto ai controlli. Il Comitato dei cittadini padernesi aveva avanzato una  richiesta ufficiale a tutti gli enti preposti, con lettera del 18 aprile. In questa si paventava:

“L’ipotizzata chiusura dell’O.A. toglie dalla scena un Organismo Ministeriale che oltre a svolgere importanti e irrinunciabili funzioni di controllo e verifica delle prescrizioni dettate dai decreti ministeriali in materia, rappresenta per noi un interlocutore decisivo per la realizzazione del progetto di mitigazioni ambientali che abbiamo proposto. Il venir meno della regia intelligente del processo in corso rischia di compromettere e vanificare il lavoro complicato e faticoso svolto, anche con il nostro contributo , in questi ultimi anni, a tutti i livelli istituzionali.”

Il parlamentare M.De Rosa del  M5S in un suo post del 4 maggio denuncia un fatto gravissimo: praticamente il controllato, che chiede di rimuovere il controllore: “Oltre al danno la beffa, è proprio il caso di dire, per i territori ed i cittadini interessati alla realizzazione della superstrada Rho-Monza. Il Ministero dell’Ambiente, su richiesta di Autostrade per l’Italia, ha di fatto acconsentito a disporre la chiusura dell’Osservatorio Ambientale (O.A.), incaricato di analizzare i dati relativi all’impatto che ha e avrà l’opera durante e dopo la sua costruzione, su territorio e cittadini stessi. La decisione sorprende in primo luogo per le tempistiche. Un governo ad interim, con un ministero di fatto vacante, non dovrebbe assumersi l’onere di portare avanti nel silenzio una simile iniziativa. Soprattutto se suggerita da una delle parti in causa. Sì perché a …

La giunta devasta il parco di via Gorizia Altro consumo di suolo

Una commissione territorio da dimenticare. Non per i numerosi cittadini presenti e per il buon lavoro dei consiglieri di opposizione ma per la sordità e l’arroganza del centrodestra e del reggente Bogani. Il vicesindaco introduce ribadendo la posizione della giunta. “La variante rappresenta un giusto compromesso, un giusto equilibrio”, usando il Parco del Seveso come schermo all’operazione sbagliata e speculativa di un privato costruttore. E dopo aver snocciolato tra osservazioni non ammesse, osservazioni accolte e osservazioni respinte conclude affermando che l’obiettivo pubblico (parco del Seveso) è superiore a questo sacrificio (parco di via Gorizia). In realtà la Giunta comunale – e i suoi tecnici- non risponde a nessuna delle numerose osservazioni tecniche e politiche avanzate dai 4 documenti presentati dai partiti di opposizione e dalle associazioni ambientaliste.

I consiglieri Giuranna, Caputo, Marelli e Biraghi hanno diversamente sottolineato le problematicità politiche, urbanistiche e tecniche della variante che la Giunta Comunale vuole approvare nel prossimo Consiglio comunale dell’8 maggio.

In particolare segnalo alcune osservazioni di particolare gravità:

1.La mancanza di un chiaro interesse pubblico non essendo serio l’interesse di fare un parco distruggendone un’altro;

2.L’indifferenza alle preoccupazioni di cittadini che numerosi, oltre 3.000, hanno presentato una petizione per chiedere all’Amministrazione Comunale di non approvare un simile scempio;

3.Le numerose deroghe presenti nella variante a favore dell’interesse del privato;

4.Il contenzioso in corso tra il privato e l’Amministrazione per il mancato pagamento dell’IMU che inficia i rapporti con la Pubblica Amministrazione;

5.La mancanza di un atto formale prodromico di svincolo del parco di via Gorizia dai beni indisponibili, prima di qualsiasi atto di permuta e di variante.

Infine la domanda più semplice …

Il capolavoro di Renzi Dal 40 al 18%.

 

In attesa della direzione del PD sarebbe facile rispondere all’arroganza di Renzi ricordando le sue frasi sprezzanti contro Bersani dopo le elezioni del 2013: “sbagliò un rigore a porta vuota”. Ma con quel risultato (il 25% dei voti) il PD, nel frattempo scalato da Renzi e dai numerosi che subito salirono sul suo carro a Roma come a Paderno, governò 5 anni. Dal 2013 al 2018.

In quegli anni il rottamatore (di chi voleva lui), con la stampa plaudente e prona, non solo conquistava legittimamente il PD ma lo orientava “day by day” verso posizioni sempre più moderate recidendo le poche radici sociali e culturali rimaste con la sinistra riformista italiana. Nei fatti attuava gran parte delle riforme di stampo berlusconiano: job acts, “buona scuola” e riforma elettorale. Ma soprattutto tradiva il programma elettorale di Italia Bene Comune che aveva portato in Parlamento non solo un bel numero di deputati e senatori ma anche una coalizione di centrosinistra unita attorno a un programma comune di governo.

Oggi, dopo aver perso anche nel Friuli Venezia Giulia e in Molise, cosa rimane del capolavoro politico di Renzi?

Un PD al 18% isolato e all’opposizione; un centrosinistra disintegrato, un Pd diviso e un gruppo di dirigenti renziani che auspicano un governo Lega/M5S per il paese. Complimenti a Renzi e a tutti i renziani che stanno giocando al “tanto peggio tanto meglio”.

I più accorti commentatori ed osservatori sono invece ormai convinti che finchè resta Renzi e la sua politica il PD è morto. Ma dal PD non arriva nessun segnale di una qualche forma di rinsavimento politico e di