Passatisti o modernisti?

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metrotrsereRiceviamo, e volentieri pubblichiamo, un resoconto puntuale del dibattito e dell’assemblea del 24 giugno tenuta a Seregno  sul destino della metrotranvia a cura di Mauro Anzani dell’Associazione Utenti del Trasporto Pubblico.

“Il giorno 24 giugno 2016 alle ore 21,00 a Seregno si è tenuta un’assemblea organizzata dal PD di Seregno per discutere del progetto della metrotranvia nel Comune di Seregno. I relatori erano il capogruppo del PD a Seregno sig. William Viganò, la sig.ra Arianna Censi che, fino a poco tempo fa, è stata la delegata della Città Metropolitana per i trasporti e la Consigliera Regionale Laura Barzaghi (ex Sindaca di Nova Milanese).

Dopo l’introduzione del Segretario della Sezione del PD seregnese, il Capogruppo Viganò ha parlato dell’iter del progetto nel Consiglio Comunale dicendo come il PD sia stato sempre coerente nel perseguirne la realizzazione.
Dopo di lui ha parlato la Consigliera Barzaghi che ha fatto la storia della vecchia linea e degli inizi di tutto l’iter che ha portato al progetto della nuova.

L’intervento più interessante, come era da prevedersi, è stato quello della sig.ra Censi che ha seguito il progetto sino a poco tempo fa.

Innanzitutto la sig.ra Censi ha tenuto a precisare che, all’atto del suo insediamento quale delegata per i trasporti, la prima cosa che ha fatto è stato incontrare i rappresentanti dei Comuni per sapere se si voleva proseguire con l’opera. Tutti i rappresentanti hanno detto che volevano proseguire. Visto quindi l’assenso di tutti l’iter è andato avanti.

Ha illustrato le difficoltà incontrate per risolvere tutti i problemi che si venivano a creare soprattutto con il Ministero del Trasporti con cui ha avuto molti incontri. Innanzitutto la questione relativa ai pagamenti da fare alla Ditta che realizzerà i lavori. Detti pagamenti (per le normative in vigore sui Bilanci) non potevano essere fatti dall’Area Metropolitana a causa del Bilancio della stessa troppo ridotto rispetto all’entità dei pagamenti stessi.

Si era allora pensato di trasferire questo incarico al Ministero dei Trasporti tramite il Provveditorato alle Opere Pubbliche della Lombardia ed Emilia Romagna che è un ufficio periferico del Ministero stesso. Per far ciò era necessario un pronunciamento del CIPE che però non arrivava. Nel frattempo la legge sui Bilanci è cambiata consentendo all’Area Metropolitana di gestire in proprio questo aspetto. Ciò è importante visto che si deve assolutamente evitare di fermare i lavori perché la Ditta non può venire pagata (cosa già successa in passato).

Ha poi parlato degli incontri avuti con i rappresentanti dei Comuni per la risoluzione dei problemi sollevati dagli stessi e del lavoro fatto con la Ditta appaltatrice (CMC di Ravenna) per risolvere i problemi creatisi con la stessa a causa del lavoro da realizzare per il progetto esecutivo che è a carico dell’appaltatore.

A proposito degli incontri avuti con i rappresentanti dei Comuni, ha tenuto a precisare che le modifiche richieste non potevano modificare in maniera sostanziale (percorso, spese aggiuntive eccessive, etc.) il progetto che era stato già approvato in via definitiva dal CIPE. Modifiche sostanziali avrebbero comportato il ritorno dello stesso davanti al CIPE con tempi di approvazione eccessivamente lunghi ed incerti. Sono state quindi accettate le proposte dei Comuni compatibili con questi paletti. Ha anche illustrato le proposte presentate da Seregno dicendo quali sono state accettate e quali no.

Dopo l’intervento della sig.ra Censi è iniziato il dibattito che è stato molto animato a causa della presenza di un folto gruppo di oppositori al progetto che vorrebbero la cancellazione dello stesso. Di questo gruppo si sono fatti interpreti alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle che hanno anche distribuito un volantino che illustra le motivazioni della loro opposizione al progetto (vedi allegato).

Secondo gli oppositori la tranvia a Seregno non serve perché la gente usa la ferrovia per recarsi a Milano, comporta uno spreco di suolo a causa della realizzazione del deposito, crea disagi agli abitanti dei quartieri interessati, è anacronistica in quanto sarebbero più utili autobus elettrici, è stata pianificata non consultando gli abitanti.

La sig.ra Censi ha ribadito che l’iter è proseguito in completo accordo con i rappresentanti dei Comuni interessati e che tutte le proposte di modifiche compatibili con il progetto sono state prese in considerazione. Per modifiche più sostanziali bisognava intervenire prima quando il progetto definitivo era in fase di realizzazione. Ora è troppo tardi. Il progetto non sarà perfetto ma l’opera è utile e fermarla sarebbe un danno sia di tipo erariale sia per il territorio. L’ottimo a volte è nemico del bene.

A favore del progetto sono intervenuti Mauro Anzani ed Agostino Fornaroli di UTP (Associazione Utenti del Trasporto Pubblico).

Mauro Anzani ha spiegato quali sono le opportunità per il territorio di questa linea. I problemi senz’altro ci sono ma non devono diventare un’occasione per non fare nulla. La linea serve non solo per andare a Milano ma innanzitutto per collegare i vari Comuni tra loro e con la ferrovia. Non bisogna valutare il carico che la linea può avere sulla base di quanto oggi carica l’autobus 166 (ha sostituito il vecchio tram) che dimostra proprio che quando viene a mancare un’offerta affidabile l’utente utilizza il mezzo proprio o altri mezzi. Senza contare che, negli ultimi anni, il tram era stato penalizzato a causa della limitazione a Parco Nord che aveva già fatto perdere utenza. Ha poi fatto esempi di realtà dove l’introduzione del tram ha fatto aumentare gli utilizzatori del mezzo pubblico (Francia, Spagna, Palermo).

Agostino Fornaroli ha parlato della realtà di Parigi dove le linee tranviarie si stanno estendendo ed ha detto che gli autobus elettrici proposti dagli oppositori possono funzionare come linee di adduzione al tram ma non come sostitutivi. La linea tranviaria infatti ha una capacità di trasporto, velocità ed  affidabilità maggiore degli autobus che condividono la strada con il traffico privato. Anche nelle realtà estere citate dagli oppositori l’autobus elettrico è integrativo ma non sostitutivo delle linee di forza su rotaia. Ha concluso proponendo, sia a chi sta conducendo il progetto del tram sia ai promotori dei bus, di incontrarsi con UTP per studiare insieme da subito le linee di adduzione da proporre al fine di avere un sistema integrato di trasporto all’avvio del tram.

E’ anche intervenuto Sandro Archetti del PD di Limbiate da anni impegnato per la riqualificazione della tranvia Milano-Limbiate. Ha detto che nella realtà limbiatese non vi sono opposizioni alla trasformazione della tranvia in metrotranvia ma purtroppo l’iter del progetto è momentaneamente bloccato a causa della non validazione del progetto definitivo e della revoca del finanziamento statale”.

Relazione a cura di Mauro Anzani di UTP (Associazione Utenti del Trasporto Pubblico). 29/06/2016