Attenzione ai trasformisti

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Quando la politica diventa oscura e incomprensibile allora il pericolo è cambiare tutto perché non cambi nulla.E appaiono i trasformisti. L’importante è che non si capisca quanto succede e perché. Cosa è successo dentro al Lega di Paderno Dugnano? Su che cosa le due parti si sono combattute e spaccate al punto di produrre il cambio del capogruppo, le dimissioni del consigliere filo-Pillon e il probabile commissariamento della sezione locale?

Quale è il loro pensiero su costruire in un parco pubblico, sul piano ex Scaltrini, sull’ampliamento del Carrefour, sui servizi pubblici, sugli investimenti? Qual è la loro idea di città per la quale rischiano di spaccare un partito “leninista” come la Lega? Non è dato sapere.

Di certo sullo sfondo ci sono gli schieramenti amministrativi del 26 maggio e forse, per qualcuno, anche per il dopo.Ma se è così attenzione ai trasformisti. Oggi questi rischiano di moltiplicarsi. Nasceranno quante liste e per che cosa? Bisogna stare attenti .A Paderno di trasformisti ce ne sono di storici, collaudati e ben conosciuti. Alcuni con il passato da democristiano, altri con il passato da comunista.

Non è che quello che non andava bene fino a ieri, da oggi, pur di vincere, va bene. Basta con la vecchia politica della prima repubblica. “Stai con me e vinciamo”. “Cosa faremo, lo vedremo dopo”. Oppure “il programma va sempre bene purché sia io il candidato che decide cosa fare”. Serve la politica delle cose concrete e la trasparenza. Mettere al centro i problemi dei cittadini e non i calcoli della convenienza personale. Ognuno dica cosa vuole fare e poi si deciderà con chi stare.

Se invece resta tutto nell’ombra il risultato sarà pessimo. Per la città di Paderno Dugnano.

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