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Attentati di Parigi una lettera del Ministro Stefania Giannini
I gravissimi fatti di Parigi rappresentano un attacco al cuore dell’Europa senza precedenti. Un attacco al quale dobbiamo subito dare una riposta, innanzitutto educativa e culturale. #PorteOuverte (www.facebook.com), Porta Aperta, è stata la parola d’ordine lanciata sui social network dai cittadini di Parigi subito dopo gli attacchi terroristici, per offrire un riparo a chi era in strada terrorizzato. Una reazione di grande civiltà e coraggio.
Porta Aperta deve essere anche la nostra risposta. Non possiamo restare indifferenti, paralizzati e chiuderci nelle nostre paure.
Per questo, invito le scuole, le università, le istituzioni dell’Alta formazione artistica e musicale a dedicare, nella giornata di lunedì, UN MINUTO DI SILENZIO alle vittime della strage parigina e almeno UN’ORA ALLA RIFLESSIONE sui fatti accaduti. Porte Aperte significa anche coinvolgere la cittadinanza, le famiglie.
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Parigi brucia i semi dell'odio
Mentre scriviamo le vittime sono 128, purtroppo destinate a crescere visto l’alto numero, oltre 350, di feriti alcuni gravi. È una strage immane nel cuore culturale e politico d’Europa. Parigi, segnata dall’attesa di un sabato che doveva essere spensierato, vive giorni di terrore, insicurezza e paura. Che dilagano nelle capitali europee. Già scrivono del grave smacco, dopo l’eccidio di Charlie Hebdo, del governo francese. Il fatto davvero doloroso è che bersaglio della guerra asimmetrica del terrorismo jihadista è, ancora una volta, la vita dei civili.