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Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla seduta solenne del Parlamento europeo Progettare il futuro, a partire dalle difficoltà e dalle sfide che stiamo vivendo, è la strada per governare bene anche il presente, con i suoi problemi così gravi.
Riporto il testo integrale di Sergio Mattarella, orgogliosa di essere Italiana, sperando che le sue parole diventino la linea guida delle future decisioni europee.
Strasburgo, 25/11/2015
Signor Presidente Schulz,
Signore Deputate, Signori Deputati,
Ringrazio il Parlamento Europeo per avermi dato il privilegio di rivolgermi a questa Assemblea, che rappresenta i popoli dell’Unione.
Prendo la parola in un momento particolarmente drammatico per tutti noi. L’Europa è ferita: Bruxelles, Copenaghen, Londra, Madrid, Parigi, sono altrettante lacerazioni, dolorose e incancellabili, sul corpo della nostra Unione.
Siamo ancora sgomenti per quanto accaduto a Parigi e cerchiamo – tutti insieme – di affrontare il dolore che ha colpito le famiglie delle vittime, la sofferenza fisica e morale dei feriti, il senso di angoscia e di insicurezza delle nostre comunità.
Desidero ribadire ancora una volta, con forza, la solidarietà totale e incondizionata alla Francia, alle sue Istituzioni, al suo popolo, particolarmente alle famiglie colpite da questa immane tragedia.
Ieri, a Venezia, abbiamo dato l’addio a Valeria Solesin, una ragazza italiana, una ragazza europea, la cui giovane vita è stata stroncata, con efferatezza, insieme a quella di altre 129 persone. Vorrei abbinare al ricordo di Valeria Solesin il ricordo di questa giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
A Parigi è stata colpita la nostra vita di tutti i giorni, la nostra concezione dello stare insieme, le nostre abitudini: quel modo di essere, pensare e vivere che è proprio e caratteristico dei cittadini dell’Unione.
Quest’anno abbiamo ricordato il settantesimo anniversario della fine della seconda Guerra Mondiale e, l’anno scorso, il centenario dell’inizio della prima Guerra Mondiale. Due tragedie dalle cui immani sofferenze è nata, è cresciuta e si è radicata l’idea di un’Europa che sapesse unirsi piuttosto che combattersi.
L’Unione Europea è il risultato di questo lungo e vitale processo, ancora in corso, ed è la progressiva integrazione che ha consentito ai nostri concittadini europei di vivere un periodo di pace e di sviluppo sociale, culturale ed economico, unico nella storia del nostro Continente. Una storia che ha prodotto diritti e accresciute tutele per tutti.
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Consiglio Comunale del 16 novembre. Report e commento del consigliere Efrem Maestri (PD)

Il terrorismo è nostro nemico Il nemico, per combatterlo, bisogna conoscerlo
Gli attentati di Parigi della scorsa settimana ci hanno toccati tutti profondamente e hanno suscitato in noi molti sentimenti a volte contrastanti.
Di attentati terroristici sentiamo, purtroppo, parlare molto spesso e non sempre ispirano le stesse emozioni. Con Parigi, come lo è stato per le Torri Gemelle, è stato diverso. Perché?
- La causa è la stessa di tutti gli atti terroristi: un’azione violenta, che colpisce ed uccide persone senza colpa.
- I terroristi trovano la motivazione al loro gesto partendo da principi, concetti e religioni giusti, condivisi da milioni di persone, che poi sviluppano in modalità assurde e che li portano a compiere gesti aberranti.
- Le popolazioni che subiscono gli attentati reagiscono di pancia, vivono l’atto di violenza come un’invasione di campo e vorrebbero reagire sullo stesso piano, con la violenza.
- I governi delle nazioni che subiscono l’attacco, per trovare il consenso dei propri cittadini, molto spesso in passato hanno reagito in questo modo, con la violenza.