Energia: Mercato tutelato?(5)

di Ottorino Pagani:
Nei post precedenti abbiamo proposto il tema della tipologia del mercato per l’energia, ribadendo in particolare che non è questione di “libero o tutelato”, bensì di mercato “vero o falso”. E il rapporto “Monitoraggio sull’evoluzione dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas” pubblicato il 29 luglio 2021 dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente conferma le distorsioni di questi mercati, precisamente: solo il 9,81% delle offerte gas e il 4,72% di quelle del settore elettrico, sono più convenienti nel cosiddetto mercato libero rispetto al cosiddetto mercato tutelato. Inoltre il rapporto segnala:
- Dal punto di vista della convenienza delle offerte scelte dai clienti finali, comparate alla stima della spesa del servizio di maggior tutela che i clienti hanno deciso di lasciare, sono state effettuate alcune prime simulazioni, assumendo dei profili di consumo convenzionali riconducibili ai suddetti clienti. Queste prime analisi sembrano dimostrare che in molti casi la scelta operata dal cliente non sia la più conveniente dal punto di vista della spesa annua.
- Appare evidente che il processo di scelta ad oggi, con molta probabilità, non si compia da parte del cliente sfruttando tutti gli strumenti a propria disposizione, quanto piuttosto sia guidato dal venditore che approccia il cliente finale e che gli propone un determinato insieme di offerte tra il quale scegliere.
Cioè,
gli utenti, spesso assillati da chiamate dei call center o dalle visite di
agenti di vendita, non sono in grado di fare una scelta consapevole e non sono
in grado di comparare le innumerevoli offerte proposte, e si ritrovano così con
bollette ancora più care.
Queste
ulteriori evidenze confermano il punto di vista indicato nei post precedenti e
portano alla condivisione del commento
al rapporto di Marco Vignola (responsabile del settore energia dell’Unione
Nazionale Consumatori) riportata dal “Fatto quotidiano “ del 29 luglio 2021:
“Dati illuminanti che dimostrano che non si può fare il mercato libero sulle spalle e le tasche delle famiglie”, il mercato tutelato deve restare ben oltre il primo gennaio 2023“. È questa infatti la data della fine della maggior tutela fissata dopo numerosi slittamenti, e il governo Draghi è intenzionato a non concedere proroghe. Per Vignola la questione sul libero mercato non si ferma solo ai vantaggi in termini economici, ma è importante anche la trasparenza: le “pratiche commerciali ingannevoli”, l’assenza di un “serio albo di fornitori” che lascia i clienti in balia dei fornitori “senza garanzie né requisiti finanziari adeguati” e un portale che non permette un confronto tra l’offerta sottoscritta al momento e quelle più convenienti disponibili sono per Vignola dei segnali che l’Italia è “ben lungi dall’avere un mercato concorrenziale”.
Vorrei solo ribadire un commento personale in merito al cosiddetto mercato tutelato: diventa urgente e necessario che lo Stato e le sue Istituzioni lo riprogettino, senza il paraocchi della “libertà di mercato”, per la salvaguardia del bene comune: l’energia e nel rispetto dell’impegno di tutti i cittadini europei che finanzieranno il “Green new deal” del fondo “Next generation E.U.”.