nella Città Metropolitana Milanese

Lydia e Roberto Franceschi



Non ci siamo dimenticati di Roberto Franceschi e neppure di sua madre Lydia. Il primo fu ucciso da una pallottola della polizia nel lontano 23 gennaio 1973; la seconda è morta pochi giorni fa, il 30 luglio 2021 a 98 anni.

Abbiamo trascorso questi ultimi giorni a cercare, nei nostri archivi, le tracce e i documenti (le due foto e il volantino a piè di pagina) per rinforzare la memoria della nostra città che ebbe la fortuna di incontrare questa donna coraggiosa.

Di Roberto Franceschi ricordiamo l’uccisione davanti all’Università Bocconi dove era in corso un’assemblea del Movimento Studentesco. Per ricordarlo la madre e la sorella dal 1996 diedero vita ad una Fondazione, intitolata a suo nome, e da allora continuarono il lascito morale del figlio morto in difesa dei valori della democrazia. Pochi ricordano che ancora oggi all’ingresso della Bocconi vi è una un totem in metallo (un grosso maglio) a lui dedicato e che ogni anno, il 23 gennaio, vi si svolge una commemorazione civile.

Pochissimi conoscono la storia di Lydia. Il padre Amedo Buticchi, rifugiatosi in Russia per sfuggire al fascismo dovette rientrare in Italia a causa dello stalinismo. Fu poi assassinato nel 1935 dal cognato fascista.

Lydia, già staffetta partigiana, dovette subire anche il grande dolore della morte del figlio Roberto, ucciso come si è detto, dalla polizia nel dicembre 1973 a Milano. Lydia non si arrese e fece di quel dolore la forza per continuare a lottare per gli ideali di giustizia sociale attraverso la Fondazione Roberto Franceschi che vive tuttora.

Lydia Franceschi fu anche insegnane e preside di scuole, anche della nostra scuola Allende di Incirano. Lì noi la incontrammo e lei, cortese, ci sostenne nella battaglia per ”l’MSI fuorilegge” che la sinistra extraparlamentare ingaggiò negli anni ‘70.

Negli anni della sua permanenza nella nostra Città grave e odioso fu l’episodio del 22 febbraio 1976 che vide l’incursione di neofascisti dentro la sua scuola e dentro il suo ufficio dove sfregiarono, con una scritta orribile, la foto di Roberto. Ricordo anche la grande manifestazione, del 28 febbraio, davanti alla Scuola Allende di Incirano a suo sostegno per farle sentire l’affetto e la vicinanza della Paderno democratica. Ciao Lydia.

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