
Ringrazio Ottorino Pagani per aver preso a cuore le sorti del Palazzo Inam ,tanto bistrattato dalla vulgata corrente. Ne riporto la testimonianza e il lavoro di memoria e di cultura che sta facendo.
Una ragione per riflettere per quanti pensano con sufficienza ad una sua demolizione. E un monito che ci ricorda che prima dobbiamo conoscere i beni culturali della città, anche quelli dimenticati; per poi procedere –dopo– alla loro valorizzazione.
Insomma serve cultura e memoria e non improvvisazione.

“Lo scorso 4 febbraio, insieme a due amici, abbiamo incontrato presso il Palazzo di via 2 giugno il progettista: l’architetto Marco Romano. È stato un incontro molto interessante per conoscere il contesto storico, l’approccio urbanistico e architettonico che hanno influenzato il progetto del Palazzo e del Centro Civico (non realizzato) in cui era inserito.
Le informazioni raccolte evidenziano il valore culturale di questo artefatto, sia per la testimonianza di un periodo storico (1963-1980) importante per lo sviluppo della Città di Paderno D., sia per la cura dell’architetto all’organizzazione degli spazi e al contesto urbanistico che voleva privilegiare la pedonalita’ e l’accessibilità ai servizi civici, piuttosto che premiare l’estetica di moda.
La constatazione della stabilità della struttura in cemento armato ( progettata da Ing. Marco Locatelli) e la conseguente possibilità di ristrutturazione, rendono, a nostro avviso, questo bene culturale ancora fruibile dai Cittadini. E per la sua tutela, abbiamo ritenuto opportuno registrarlo nell’archivio di #SOSBRUTALISM, sponsorizzato dal DAM (Deutches Architektur Museum) per la salvaguardia dei manufatti di “architettura brutalista”, una “corrente” nata negli anni 1950, che deriva da una definizione francese di LeCorbusier: “beton brut” (cemento a vista) che si presta a realizzare diverse forme, anche di particolari (vedi ad esempio i parapetti, le sedute, il sistema di alveoli del Palazzo INAM), che permettono di evidenziare con notevole forza espressiva la struttura.
La richiesta di registrazione è stata accettata, e da questa settimana il Palazzo è documentato con 10 fotografie e la descrizione, concordata con Arch. Romano, presso il sito web: www.sosbrutalism.org.
Una considerazione: questo complesso è nato per accogliere gli utenti di “ diversi servizi civici”, questo dovrebbe agevolare una ristrutturazione che coniuga gli spazi con le nuove esigenze di presidio sanitario territoriale pubblico (Casa della Salute); cioè ci si può concentrare da subito sui “contenuti” per rigenerare, in parallelo, il “contenitore “.
