In tutto il mondo si stanno organizzando iniziative di protesta contro l’assassinio di Giulio Regeni. Dal Cairo a Londra e in Italia. In segno di solidarietà e di protesta pubblichiamo l’articolo di Luciana Castellina che compare oggi sul quotidiano Il Manfesto, giornale per il quale il giovane ricercatore scriveva sotto pseudonimo proprio per il timore di ritorsioni della dittatura del generale Al Sisi.
” Non è un caso che vittime della barbarie politica del nostro tempo siano così spesso persone che scrivono e vogliono scrivere dall’estero per
il manifesto. Se si eccettua Giuliana Sgrena, che era ed è giornalista, e ha subìto la drammatica vicenda che conosciamo, giornalisti non erano né Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza dopo una consolidata collaborazione, né Giulio Regeni che aveva appena cominciato ad avvicinarsi al
manifesto che considerava
il suo «giornale di riferimento in Italia».
È perché – con
le eccezioni dei nostri Anna Maria Merlo, Michele Giorgio, Luca Celada, Giulia d’Agnolo Vallan, Geraldina Colotti (senza dimenticare collaboratori «storici» come Roberto Livi) – quasi tutti gli altri autori dei tanti
reportage dall’estero che leggete sul
manifesto spesso sono «volontari» del giornalismo, giovani (quasi tutti) che nei paesi di cui scrivono vivono perché titolari di una borsa Erasmus, o perché dottorandi e ricercatori, oppure perché cooperanti impegnati con qualche Ong.
Continua a leggere→