Parigi
Serata su “Islam, Democrazia e Libertà” organizzata dall'Associazione per l'iniziativa Radicale "Myriam Cazzavillan"

- Gabriele Iungo (Ibrâhîm ‘Abd an-Nûr al-Milânî) Studioso di scienze Islamiche tradizionali e filosofia
- Mazen Hussein, dei Giovani Musulmani di Monza
- Mariano Giustino, segretario di “TURKEY in EUROPE NOW” (Turchia in Europa subito)
Terrorismo e Colonialismo
La Francia sembra essere più che mai determinata a portare avanti la guerra contro il terrorismo, disposta anche a cambiare la sua Costituzione pur di risolvere quello che sembra essere improvvisamente diventato il suo principale problema.
Lo stato d’emergenza, dichiarato su tutto il territorio francese in seguito agli attentati di venerdì 13 novembre, è una misura straordinaria che dà poteri speciali ai prefetti e permette di dichiarare il coprifuoco, interrompere la libera circolazione, impedire qualsiasi forma di manifestazione pubblica e chiudere luoghi come le sale da concerto e i bar. Consente inoltre il controllo dei mezzi d’informazione e permette alle forze dell’ordine perquisizioni a domicilio di giorno e di notte. Lo stato di emergenza non può però essere proclamato per un periodo maggiore di 12 giorni e può essere prorogato solo con apposita legge.
Lo stato d’emergenza in Francia fu instaurato per la prima volta nel 1955, durante la guerra d’indipendenza dell’Algeria. Era stato dichiarato anche nel 2005, all’epoca delle rivolte delle banlieue.
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Il terrorismo è nostro nemico Il nemico, per combatterlo, bisogna conoscerlo
Gli attentati di Parigi della scorsa settimana ci hanno toccati tutti profondamente e hanno suscitato in noi molti sentimenti a volte contrastanti.
Di attentati terroristici sentiamo, purtroppo, parlare molto spesso e non sempre ispirano le stesse emozioni. Con Parigi, come lo è stato per le Torri Gemelle, è stato diverso. Perché?
- La causa è la stessa di tutti gli atti terroristi: un’azione violenta, che colpisce ed uccide persone senza colpa.
- I terroristi trovano la motivazione al loro gesto partendo da principi, concetti e religioni giusti, condivisi da milioni di persone, che poi sviluppano in modalità assurde e che li portano a compiere gesti aberranti.
- Le popolazioni che subiscono gli attentati reagiscono di pancia, vivono l’atto di violenza come un’invasione di campo e vorrebbero reagire sullo stesso piano, con la violenza.
- I governi delle nazioni che subiscono l’attacco, per trovare il consenso dei propri cittadini, molto spesso in passato hanno reagito in questo modo, con la violenza.