PD
Nel PD c’è da ripensare tutto intervista a Repubblica di Gianni Cuperlo
Mi pare utile riportare l’intervista che Gianni Cuperlo ha rilasciato a Repubblica oggi.Da questa può ripartire una discussione severa nel Partito maggioritario del centrosinstra italiano? Forse si.
Intervista a Gianni Cuperlo di Giovanna Casadio su la Repubblica di mercoledì 2 dicembre 2015
«Nel Pd c`è da ripensare tutto, non si tratta di fare maquillage, siamo tornati al notabilato».
È lo sfogo di Gianni Cuperlo, leader di Sinistra dem. Cuperlo, cosa pensa della candidatura di Sala a Milano e dello scontro che si è aperto? «Che verso Milano e il centrosinistra di quella città serve rispetto. Pisapia è stato il sindaco della svolta e avrei firmato perché proseguisse. Oggi l`impegno è garantire che il cambiamento non si fermi e la parola spetta alle primarie».
Dieci piccoli indiani? Corradino Mineo lascia il PD
L’uscita dei parlamentari dal PD mi ricorda un libro di Agahta Christie. Uno dopo l’altro.. caddero i dieci piccoli indiani. Primo è stato Cofferati, poi Civati e poi Fassina.Pochi giorni fa c’è stato l’annuncio di D’Attorre ed ora l’abbandono di Corradineo Mineo. Ma chi è Corradino Mineo? Nato a Partanna nel 1950, è senatore del PD dal 2013. Nel 1971 comincia a lavorare a il manifesto, e nel 1978 entra in Rai .Nel novembre 2006, su proposta di Sandro Curzi, il CDA RAI lo nomina direttore del canale all-news Rai News 24 fino al 2012. “Perché lascio il gruppo del Pd? “Nel 2013 ho accettato la candidatura come capolista in Sicilia e sono stato eletto in Senato con il Pd, partito che allora parlava di una ‘Italia Bene Comune’. Non amo i saltafossi e quando il segretario-premier ha modificato geneticamente quel partito, provocando una scissione silenziosa, aprendo a potentati locali e comitati d’affare, e usando la direzione come una sorta di ufficio stampa di Palazzo Chigi, ho continuato a condurre la mia battaglia nel gruppo con il quale ero stato eletto”. “Pero’ e’ vero che ho votato troppe volte in dissenso: sulla scuola, la riforma costituzionale, l’Italicum, il jobs act, la Rai. Ed e’ vero che una nutrita minoranza interna, che sembrava condividere alcune delle mie idee, si e’ ormai ridotta a un gioco solo tattico, lanciando il sasso, ieri sulla legge costituzionale, oggi sulla legge di stabilita’, per poi ritirare la mano..da oggi lascio il gruppo, auguro buon lavoro ai senatori democratici e continuerò la mia battaglia in Senato, cominciando dalla legge di stabilità che, come dice Bersani, ‘sta isolando il PD”. Continua a leggere
Il PD interroga, l’Amministrazione non chiarisce vicenda Mantovani
